Stress sul lavoro? Un metodo pratico per sentirsi meglio!
Già nel lontano 2004 l’Accordo Europeo sullo stress sul lavoro, (Bruxelles, 8 ottobre 2004), mostrava un chiaro segnale da parte delle figure legislative preposte, a prendere in considerazione i livelli emotivi e di gestione dello stress legato al lavoro.
Nei giorni nostri siamo bombardati da centinaia d’input multimediali e i vari smartphone, tablet, personal computer e altre diavolerie informatiche che dovrebbero semplificare il nostro modo di lavorare, ci costringono invece a un continuo alternarsi di notifiche, mail, chiamate e interazione con i social network.
Se da un lato la tecnologia ci ha permesso di essere più veloci e di connetterci più rapidamente alle informazioni, il sovraccarico delle stesse può essere una forte causa di stress.
Allo stesso tempo altri fattori possono determinare l’insorgere di situazioni emotive dannose per le persone, quali accumulo di lavoro, richieste urgenti, ripetitività della propria mansione e così via.
Come possiamo definire lo Stress?
Lo stress è la reazione avversa a eccessive pressioni o ad altro tipo di richieste; esiste, comunque, una profonda differenza tra il concetto di “pressione” (fattore talvolta positivo e motivante) e lo stress che insorge quando il peso di tale pressione diventa eccessivo.
Lo stress lavoro-correlato produce effetti negativi sull’azienda in termini d’impegno del lavoratore, prestazione e produttività del personale, incidenti causati da errore umano, turnover del personale e abbandono precoce, tassi di presenza, soddisfazione per il lavoro oltre a far scaturire potenziali implicazioni legali.
In questo articolo vogliamo proporvi un metodo pratico e risolutivo nella gestione dello stress personale, dovuto a molteplici impegni e progetti da portare a termine.
Il Guru della produttività David Allen, nel suo straordinario “Getting Things Done” (Detto Fatto! L’arte dell’efficienza edizioni Sperling & Kupfer), illustra un metodo facile e valido per imparare a gestire gli impegni personali.
Vi è mai capitato di avere tantissime cose da fare ma avere la sensazione di non riuscire a fare nulla o peggio di girare a vuoto tra le innumerevoli scartoffie da sbrigare?
Il concetto fondamentale del GTD di Allen è basato sulla necessità che ha una persona di sgombrare le cose da fare dalla propria mente e di registrarle e organizzarle da qualche parte. Il metodo consiste nel «liberare la mente dal lavoro di ricordare ogni cosa che deve essere fatta» e, quindi, concentrarsi pienamente sull’ «eseguire questi compiti».
Cosa fare dunque per liberare la mente?
Prendete un foglio bianco e svuotate la vostra testa scrivendo tutto, ma proprio tutto quello che dovete fare.
Solo dopo aver eseguito un Brain Storming completo di ciò che dovete fare (una lunghissima To-Do-List) passate in rassegna la lista per verificare se vi siete scordati qualcosa. Non lasciate indietro nulla, liberate completamente la testa, scrivendo su carta esattamente tutto ciò che vi ronza in testa.
Una volta liberata la mente dalle varie incombenze, siamo liberi di assegnare (sulla base del nostro istinto) una priorità ai progetti aperti.
Altro punto fondamentale è per ogni “cosa da fare” domandarsi “Qual è il prossimo passo?”.
Questa semplice domanda aiuta a focalizzarsi sulla prima azione da compiere per portare a termine il proprio lavoro.
Nel metodo Getting Things Done è inoltre importante fare in modo di verificare almeno una volta a settimana la propri To-Do-List, in modo da continuare a svuotare la testa dagli impegni.
Riassumendo ecco come liberarsi dallo stress dei troppi impegni sul lavoro:
– Svuotate la mente in un foglio bianco scrivendo tutto ciò che dovete fare
– Controllate la lista per vedere se vi salta in mente qualcos’altro
– Scegliete tra le cose da fare quello che è prioritario e domandatevi “Qual è il prossimo passo?”
– Verificate almeno una volta a settimana la vostra to-do-list aggiungendo/togliendo cose da fare.
Facile no?
P.s. Un altro metodo per gestire lo stress che ci suggerisce il nostro collega del settore tecnico, è quello di mangiarsi un bel piatto di spaghetti! Funzionerà? 🙂